"Secolo d'Italia",
16 settembre 1987
Golfo, obiezione e
dissenso
Beppe Niccolai
Caro Mantovani,
nella totale «inattività» in cui vengono lasciati gli organi statutari del
partito, per cui, per il militante non c'è più modo di confrontarsi, resta il
Giornale, il "Secolo". È l'ultima spiaggia per obiettare.
Ed io obietto, dissento. Il comunicato dell'Ufficio politico ("Secolo", 11/9)
circa la guerra Irak-Iran e il «fanatismo» khomeinista.
Mi guardo bene dal negare quella posizione assunta dall'Ufficio politico,
intendo solo discuterla.
Innanzi tutto l'informazione. Questi i punti:
1) La guerra Irak-Iran è stata aperta dall'Irak, alleato dei paesi arabi del
Golfo cosiddetti moderati; alleati, a loro volta, degli Stati Uniti d'America (e
di Israele). Dunque, per la contraddizione che non lo consente, si va nel Golfo,
non per punire l'aggressore, ma in suo favore.
2) Gli Stati Uniti, con l'invio di armi (sotto banco) al fanatico Khomeini, e la
susseguente crisi dell'amministrazione reaganiana, sono gli ultimi che possano,
sulle vicende del Golfo, innalzare la bandiera delle varie libertà, compresa
quella della navigazione.
3) La posizione americana è passata, per bocca di Reagan, da proporre soluzioni
di guerra totale (annientamento installazioni portuali dell'Iran), a quella
attuale: adunata, in ordine sparso nel Golfo, scorta alle petroliere.
E poi? Che si fa? Non c'è alcun piano politico diplomatico. Il vuoto. Né lo
hanno i paesi europei che, alla spicciolata e senza alcun coordinamento, inviano
i propri cacciamine nel Golfo. Il meno che si possa dire è che l'alleato
principale e l'Europa (frantumata)... navigano nella confusione.
Non è sensato, per seguire le sindromi da sbarco «tipo Suez», (allora -1956- il
MSI prese una posizione diametralmente opposta a quella di oggi: disse che aveva
ragione Nasser. Non parlò di libertà dei mari. Si ricordò che i popoli,
soprattutto se poveri, hanno il diritto di vivere e di difendere la propria
libertà), affidare alla «confusione» la vita dei nostri ragazzi.
4) Il traffico delle armi. C'è l'interrogativo che Giorgio Bocca ha posto ("la
Repubblica" 9.9.87). È di questo tenore: «Perché mandare nel Golfo Persico i
cacciamine italiani con il rischio di far saltare marinai italiani sulle mine
fabbricate e vendute da Cavalieri del Lavoro italiani?»
5) Il fanatismo di Khomeini. Perché fanatismo? L'Ufficio politico del MSI non
ricorre all'eresia fascista per capire. Si serve delle categorie mentali di un
«Occidente» frantumato che, orfano di una fede che Io trascenda, giudica
«fanatici» tutti coloro che, per una fede che li trascende, lottano per
difendere la propria immagine di popolo, la propria memoria storica, la propria
terra.
Fanatismo? Perché Khomeini indice la guerra santa contro gli Infedeli?
Ma in che cosa -se si vuole tornare alla memoria storica europea- differisce
Khomeini da Papa Urbano II che nel 1095 incita gli «europei» alla prima
Crociata, annunciando che «Dio lo vuole», promettendo che i Martiri potranno
veder rimessi i loro peccati, e avallando in anticipo i massacri di Gerusalemme
nel 1099 e di Costantinopoli nel 1204?
Fanatismo? Perché, se in Italia ci sono i volontari della vita a Montecitorio,
in Iran ci sono per la morte? Fanatismo perché anche i ragazzi iraniani sfilano
con un moschetto?
Perché si prega il Signore Iddio, Dio degli Eserciti, di farsi insegna dei
Labari che precedono le legioni di Khomeini?
L'eresia fascista. Avrebbe potuto, a mio modesto parere, suggerire all'Ufficio
politico del MSI che anche l'Italia, intorno al 1935, fu fanatica. E la flotta
inglese nel Mediterraneo (per difendere la libertà di navigazione minacciata
dall'Italia di Mussolini) seppe di «fanatici» italiani che erano pronti a farsi
«siluri umani» contro le navi. Ci si faceva «martiri». Per testimoniare.
6) Ultimo punto. Il comunicato dell'Ufficio politico termina in chiave
anticomunista. Dato che il PCI è dall'altra parte, la ragione è con noi. È un
ragionamento debole. L'anticomunismo è la malattia infantile del MSI. Non si
aggiorna. Resta a 40 anni fa.
Nell'Afghanistan si resiste all'invasore «rosso», non in ordine all'americanismo
o alle culture consumistiche dell'Occidente, ma in ordine al khomeinismo, alla
fede che trascende, in nome di Dio, in nome della propria terra, della propria
memoria storica.
Ecco le mie ragioni. Sono quelle giuste? Ma per carità! Sono ragioni. Che amerai
mettere al confronto, specie di coloro che si fanno legittimamente portatori,
nei nostri ambienti, della continuità, fra fascismo e MSI.
Il partito, nei suoi organi, non me lo consente. È arenato. Vedi tu, caro
Cesare, se riesci a fare qualcosa, pubblicando questa mia. Anche perché ho
l'impressione di non essere, al riguardo, proprio solo su quanto ho scritto.
Modeste considerazioni, di dissenso.
Cordialmente tuo
Giuseppe Niccolai
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