Interrogazioni con risposta scritta - Anno 1968

 

Seduta del 23 Settembre 1968

 

NICCOLAI GIUSEPPE - Al Ministro degli affari esteri - Per sapere se sia giunta, tramite i consueti e ufficiali canali diplomatici in data 21 agosto 1968, la notizia secondo la quale Paolo VI riceverà in Vaticano Leonid I. Brezhnev, segretario generale del comitato centrale del partito comunista sovietico; se i colloqui verteranno sul tema della distensione internazionale in vista di un Concordato fra la Chiesa e l'URSS sul tipo di quello già stipulato con la Jugoslavia del maresciallo Tito.

(4-01151)

 

Risposta - Né per i consueti e ufficiali canali diplomatici, né per altri tramiti è pervenuta notizia alcuna circa un'eventuale visita in Vaticano del Segretario Generale del comitato centrale del partito comunista sovietico e quindi sugli scopi di essa.

Sembra superfluo aggiungere che la Città del Vaticano e l'URSS -in quanto Stati sovrani- sono pienamente liberi di intrattenere quei rapporti e contatti che essi giudicano opportuni.

Il Sottosegretario di Stato: Malfatti

 

 

Seduta del 7 Ottobre 1968

 

NICCOLAI GIUSEPPE - Al Ministro della difesa - Per conoscere i motivi per cui i responsabili presenti e passati del dicastero della difesa (in particolare l'onorevole Tremelloni) continuano ad ignorare ciò che il giornalista Renzo Trionferà ha scritto e continua a scrivere sulla vicenda del SIFAR, in particolare là dove il condirettore dell'Europeo, con dovizia di particolari, attesta che «lo sfasamento, lo slittamento del SIFAR sul piano politico coincise con il settennato di Giovanni Gronchi al Quirinale».

(4-01204)

 

Risposta - Le affermazioni del giornalista Renzo Trionferà -di cui si fa cenno nell'interrogazione- rappresentano opinioni personali, sulle quali il Ministro della difesa non può basarsi per lo svolgimento di accertamenti di sua competenza.

Sull'affermata coincidenza delle cosiddette deviazioni del SIFAR con il periodo presidenziale del senatore Gronchi e sulle illazioni che dalla stessa si pretende trarre, possono, per altro, richiamarsi le dichiarazioni fatte in seduta pubblica al Senato il 21 aprile 1967 dallo stesso ex-Presidente della Repubblica.

Il Ministro: Gui

 

 

Seduta del 31 Ottobre 1968

 

NICCOLAI GIUSEPPE - Al Presidente del Consiglio dei ministri - Per sapere se sia a conoscenza del fatto che il Governo italiano ha venduto al governo de L'Avana quattro cannoni e che altri 12, già promessi, sono stati poi rifiutati, così come si desume dal discorso pronunciato da Fidel Castro all'Avana il 23 agosto 1968, per l'intervento americano che ha scoperto la «marachella»; per sapere chi ha sollecitato e autorizzato la vendita di cannoni a Fidel Castro.

Per sapere chi, presa una volta una così strana decisione, si è fatto interprete di pressioni americane sino a costringere il nostro Governo a interrompere a metà la fornitura, dando l'impressione, dopo aver commesso la leggerezza di fornire armi al governo de L'Avana, di essere del tutto privi di ogni dignità, dimostrando di non essere in grado di tenere fede ai nostri impegni, giusti o sbagliati che fossero, alla prima tirata d'orecchi degli Stati Uniti; per sapere chi furono gli intermediari italiani e cubani autori dell'operazione, e i motivi che l'hanno determinata.

(4-01537)

 

Risposta - La fornitura di cannoni alla quale ha fatto cenno Fidel Castro nel suo discorso del 23 agosto 1968 venne da noi autorizzata nel 1959 a seguito a regolari contratti stipulati nel pieno rispetto dei nostri impegni internazionali allo scopo di venire incontro alle necessità di un importante settore dell'industria italiana che si trovava in quel tempo in serie difficoltà.

Sennonché dopo la consegna dei primi quattro pezzi, la ditta fornitrice fece sapere che la fornitura dei complessivi dodici non avrebbe potuto essere pronta prima della fine dell'estate 1960.

D'altra parte, essendosi il governo cubano rivolto altrove, come del resto specificato da Castro nel suo stesso discorso, venne deciso di soprassedere per il momento al completamento della fornitura in corso.

Gli sviluppi della situazione economico-finanziaria di Cuba e la carenza di valuta da un lato, e la delicata situazione in tutta la zona del Centro-America e particolarmente nei Caraibi dall'altra, avevano nel frattempo indotto il Governo italiano al pari di altri paesi occidentali, a riesaminare la sua linea di condotta in tema di forniture di materiale bellico in una zona così surriscaldata. Ciò del resto in armonia con la politica da noi sempre seguita di evitare l'invio di armamenti di qualsiasi genere in regioni che possono essere teatro di conflitto.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Malfatti

 


Seduta del 16 Dicembre 1968

 

NICCOLAI GIUSEPPE - Al Ministro della pubblica istruzione - Per sapere se agli atti del Ministero esista un provvedimento di censura del Senato accademico dell'università di Pisa nei riguardi di un professore-parlamentare che, appunto perché parlamentare e residente altrove, non svolgeva il suo dovere di insegnante.

Per sapere se ministri-professori, attualmente in carica, hanno rinunciato alla cattedra universitaria chiedendo di essere messi in aspettativa, e altri ministri-professori no.

Per conoscere i motivi di tali divergenze all'interno dello stesso Governo, divergenze che investono problemi prima morali e poi politici.

(4-01177)

 

Risposta - Da accurate ricerche effettuate agli atti del Ministero della pubblica istruzione e dell'università degli studi di Pisa non risulta che organi accademici di quell'ateneo abbiano mai adottato provvedimenti di censura nei riguardi di professori che si trovassero nelle condizioni richiamate nell'interrogazione stessa.

Per quanto riguarda i professori universitari attualmente ministri si fa presente che effettivamente non tutti hanno chiesto di essere collocati in aspettativa. Infatti ai sensi dell'articolo 88 del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361 la richiesta di collocamento in aspettativa di che trattasi costituisce un atto discrezionale da parte degli interessati. Qualunque diversa direttiva di Governo costituirebbe una evidente violazione della disposizione predetta.

Il Ministro: Scaglia.

 

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NICCOLAI GIUSEPPE - Al Ministro della marina mercantile - Per conoscere i motivi per i quali quando la società Docks Etruschi (Livorno) non era «inadempiente», così come attesta oggi il Ministero, tanto che il 19 dicembre 1964 le furono riconosciute le capacità tecnico-finanziarie per la costruzione di una nuova banchina, il Ministero, contemporaneamente, prendeva in considerazione la domanda della Traghetti Sardi per la stessa concessione.

Per sapere se sia a conoscenza del fatto che attualmente la società Docks Quattro Mori, filiazione della Traghetti Sardi, vanta nei confronti del Ministero un diritto di prelazione sulla domanda a suo tempo presentata dalla Traghetti Sardi e che è in corso il procedimento ministeriale di subentro della società Docks Quattro Mori nel godimento della concessione della società Docks Etruschi.

Per sapere se tra la domanda della Traghetti Sardi, il blocco dei finanziamenti già stanziati e in parte erogati con fondi pubblici alla Docks Etruschi, i conseguenti inadempimenti e tutti gli altri fatti ben noti al Ministero, corra una qualche relazione.

Se ritenga, di fronte a questi fatti che dimostrano un gioco non certo pulito di interessi privati, sospendere, per ragioni di moralità pubblica, ogni decisione circa l'atto di decadenza della società Docks Etruschi, disponendo al riguardo una più approfondita istruttoria.

(4-01179)

 

Risposta - Effettivamente la società Traghetti Sardi chiese in concessione fin dal settembre 1965 la zona demaniale indicata ma che tale richiesta non fu neanche presa in considerazione appunto perché quella zona demaniale era stata già assentita alla società Docks Etruschi in data 19 dicembre 1964 e quest'ultima società -come lo stesso interrogante ha ricordato riferendo quanto fu già affermato al riguardo nella risposta ad una precedente interrogazione- all'epoca non era ancora «inadempiente».

È invece stata posta in regolare istruttoria la domanda che la stessa società Traghetti Sardi, rinnovando la propria accennata richiesta, ha prodotto successivamente, in data 15 gennaio 1968; e ciò è avvenuto nelle more del perfezionamento del provvedimento di decadenza della società Docks Etruschi dalla concessione.

Per quanto attiene al contenuto del secondo e terzo punto dell'interrogazione, si precisa che la società Docks Quattro Mori ha chiesto in data 1° aprile 1968 di far propria la domanda della Traghetti Sardi, sua principale azionista, la quale già da tempo si era riservata di costituire una società distinta per il godimento della concessione.

Infine circa i rapporti cui si accenna negli ultimi due punti dell'interrogazione non risulta l'esistenza di alcun elemento utile a fornire una risposta al riguardo.

Il Ministro: Spagnolli

 

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 NICCOLAI GIUSEPPE - Ai Ministri del turismo e spettacolo, dell'agricoltura e foreste e al Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno e nelle zone depresse del centro-nord - Per sapere se siano a conoscenza che:

a) l'isola di Capraia (Livorno), meta ormai consueta del turismo nautico e non solo italiano, è tenuta in uno stato deplorevole;

b) nell'isola non esiste alcun servizio antincendio, tanto è vero che, ultimamente, un incendio di vaste proporzioni ha distrutto altro patrimonio boschivo, senza che nessuno muovesse o potesse muovere foglia;

e) la raccolta delle immondizie non esiste e l'isola, anche nei suoi tratti più belli e suggestivi, e diventata un ricettacolo di rifiuti;

d) per l'isola di Capraia non esiste alcun piano paesistico e molti ruderi di vecchie case, che fanno bella mostra di sé, di proprietà di cittadini che vivono in continente, sono lasciati volutamente così perché si spera che il boom turistico consenta loro una speculazione di vaste proporzioni, appunto perché l'isola, abbandonata a se stessa, non possiede (e non riesce a darsi) alcun piano regolatore né paesistico;

e) le scarse strutture turistiche dell'isola consistono in cadenti alberghi, del tutto inadeguati a ricevere i cittadini che, in gran numero, affluiscono in Capraia.

Per sapere, infine, se la Cassa per il mezzogiorno intenda promuovere iniziative organiche per valorizzare quest'isola; in particolare se intenda, nei suoi specifici compiti di istituto, affrontare, prima di ogni altra cosa, il problema del reperimento dell'acqua, delle fognature e delle strade.

(4-01181)

 

Risposta - La situazione dell'isola di Capraia è certamente precaria sotto molli aspetti ma senz'altro non tale da essere definita deplorevole.

In effetti nell'isola non esiste un servizio antincendi, ma si deve tener presente, a parte il fatto che il patrimonio boschivo dell'isola è pressoché irrilevante, che l'attuale disponibilità di personale e di mezzi in tale settore su piano nazionale è assolutamente inadeguata a fronteggiare le esigenze anche in zone popolose e a forte incremento industriale.

L'incendio cui ci si riferisce e che non ha provocato danni degni di nota in quanto ha interessato superfici occupate da vegetazione cespugliosa, è stato fronteggiato dall'arma dei carabinieri locale, da agenti di custodia, da volontari cittadini e dai detenuti della casa penale.

Un servizio per la raccolta delle immondizie esiste, sia pure modesto in quanto affidato ad un solo spazzino comunale. Lo scarico risulta effettuato in un limitato tratto di costa lungo circa 50 metri, fra l'abitato e la direzione della colonia penale.

Il comune intende però migliorare detto servizio con la realizzazione di un inceneritore per l'eliminazione dei rifiuti.

Anche l'attrezzatura ricettiva dell'isola ha bisogno di essere adeguata alle attuali esigenze turistiche, ma la situazione nel 1968 è migliorata rispetto agli anni precedenti.

Ai due alberghi di terza categoria esistenti si è aggiunta una nuova pensione di seconda categoria, nonché una locanda. Sono stati migliorati i servizi igienici di uno degli alberghi di terza categoria e di una delle tre trattorie dell'isola. La Cassa per il mezzogiorno ha finanziato il progetto per la costruzione di un albergo (previsto di seconda categoria) che appena realizzato potrà dare una spinta decisiva all'ulteriore sviluppo turistico dell'isola. Per altre tre domande di mutuo, gli interessati non hanno fatto ancora pervenire alla Cassa la documentazione richiesta.

Sempre quest'anno è stata attivata nel porto una nuova e moderna stazione di rifornimento carburanti particolarmente attrezzata per i natanti da diporto.

Risulta inoltre che due anni or sono un accordo intercorso fra il comune di Capraia e la società Tosco Sarda di navigazione ha reso possibile collegamenti giornalieri a mezzo di aliscafi sia da Livorno che da Portoferraio (isola d'Elba).

All'isola è stato di recente esteso il vincolo di protezione delle bellezze naturali per cui ogni iniziativa edilizia è sottoposta all'autorizzazione della sovrintendenza ai monumenti e gallerie di Pisa.

Per quanto riguarda la valorizzazione turistica dell'isola, la Cassa per il mezzogiorno terrà in particolare evidenza, in sede di redazione dei futuri programmi, la necessità di adeguati, opportuni interventi in relazione alle indicazioni che saranno fornite dallo studio comprensoriale e dalle carte di utilizzazione turistica dell'isola.

Il Ministro del turismo e dello spettacolo: Magrì

 

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 NICCOLAI GIUSEPPE - Al Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno e nelle zone depresse del centro-nord - Per sapere se sia a conoscenza della gravissima situazione che si è creata nell'isola d'Elba (Livorno) a causa della mancanza di acqua, in particolare nel comune di Portoferraio.

Per sapere se sia a conoscenza che i lavori per il rinnovo della tubazione che dalla zona di monte Capanne porta l'acqua a Portoferraio, procedono a rilento, tanto è vero che la ditta (Maroncelli Giorgio di Roma) incaricata di eseguire il lavoro (eseguito per ora fino a Poggio di Marciana Alfa), impiega quattro operai e mezzi meccanici spesso inservibili (cose constatate di persona dall'interrogante).

Per sapere se sia a conoscenza che la nuova tubazione, per essere terminata, deve ancora percorrere una ventina di chilometri, ed è certo che, se così vanno le cose, ci vorranno anni prima che sia portata a termine.

Cosa intenda fare il ministro per richiamare la ditta al rispetto degli impegni, in particolare per affrontare adeguatamente l'intero problema delle risorse idriche dell'isola, problema che sta mettendo in crisi tutto l'apparato turistico dell'Elba.

(4-01184)

 

Risposta - La carente situazione idrica di Portoferraio è ben nota alla Cassa per il mezzogiorno, che ha in corso di studio i provvedimenti più idonei per fronteggiarla, anche se questi non potranno essere adottati a breve scadenza e richiederanno cospicui impegni finanziari.

Il progressivo inquinamento con acqua salmastra della falda sotterranea -che in condizioni normali fornisce circa l'80 per cento della dotazione idrica di Portoferraio- ha obbligato il Consorzio acquedotti elbani a ridurre la portata dei pozzi che sfruttano la falda predetta.

L'insufficiente approvvigionamento idrico lamentato dalla popolazione di Portoferraio, non può essere attribuito ai lavori di sostituzione della condotta di monte Capanne che, in periodo estivo, contribuisce scarsamente all'alimentazione idrica di quel comune e la cui portata viene in gran parte erogata lungo il tracciato della stessa.

In effetti, i lavori di esecuzione a cura dell'impresa Maroncelli sono proseguiti a rilento; ciò può attribuirsi, in parte, al fatto che dopo le dimissioni per ragioni di salute del direttore dei lavori, lo stesso, per un certo periodo, non è stato sostituito.

È da rilevare, peraltro, che in periodo estivo si è ritenuto opportuno interrompere il meno possibile l'esercizio della condotta, per non aggravare ulteriormente il disagio dei turisti e della popolazione locale.

Si fa, infine, presente che, in data 21 settembre 1968, il Consorzio acquedotti elbani ha indetto una riunione sul posto con l'impresa per la definizione del programma dei lavori. In tale sede, l'impresa ha dato assicurazioni che sarà intensificato immediatamente il ritmo dei lavori stessi, essendo venuti a mancare gli impedimenti sopra citati.

Nel precisare che la condotta ancora da posare è di circa 12 chilometri, si assicura che la Cassa continuerà a vigilare affinchè gli impegni assunti siano scrupolosamente rispettati.

Il Ministro: Caiati

Ringraziamo il ricercatore Andrea Biscàro - http://www.ricercando.info - e la Camera dei Deputati

per averci dato la possibilità di pubblicare queste interrogazioni