da
"il
Giornale.it"
http://www.ilgiornale.it/news/interni/pisa-rossa-dedica-fascista-eretico-niccolai-922051.html
Una strada per Beppe Niccolai nella sua Pisa. La proposta è stata approvata dal
Consiglio comunale ma continua a suscitare discussioni e polemiche
Pisa la rossa dedica una
via al
"fascista eretico"
Niccolai
Alberto Giannoni
(29 maggio 2013)
Dalla
prima pagina del Machiavelli, numero 4 - anno XXII dell'Aprile 1975,
una vecchia lettera, comparsa anche su "La Nazione" il 6-XI-1963,
nella quale Beppe Niccolai indica i "Princìpi a cui resto fedele":

«Sono politicamente un nullatenente. Non ho alcuno strumento di
pressione che possa piegare alla bontà delle mie tesi l'opinione
pubblica. Non sono in grado di distribuire nemmeno il più
insignificante posticino. Io posso solo invocare chiarezza, parlare
con lealtà, appellarmi al cuore e all'animo dei miei concittadini». |
Il Consiglio comunale
dice sì alla mozione presentata da un esponente del PDL. La sinistra si spacca e
arriva il «no» dell'Istituto storico della resistenza e della biblioteca
Serantni
Niccolai è stata
una figura originale nel post-fascismo italiano. Deputato del Movimento Sociale
per due legislature, rappresentava l'anima più movimentista del partito.
Contestava la svolta «conservatrice» e di destra del MSI; si opponeva a Giorgio
Almirante e alla sua linea del «doppiopetto» ma spesso dissentiva anche da Pino
Rauti. Su queste posizioni radunò intorno a sé, e trascinò, alcune delle
personalità migliori del partito, soprattutto giovani.
Come ha scritto Marcello Veneziani «sognava di ricucire la ferita storica tra
fascisti e comunisti e di combattere insieme contro la mafia e il potere
democristiano, i potentati economici e la servitù americana». Per questo era
considerato un eretico, un «marziano».
Una figura discussa ma moralmente ineccepibile - questo lo riconoscevano anche
gli avversari.
Dopo due mandati da parlamentare non si volle ricandidare ma restò in Consiglio
comunale, a Pisa, dal 1950 al 1980. E proprio dal Consiglio comunale pisano si
torna a parlare di lui.
L'iniziativa è di un consigliere del PDL, Filippo Bedini, che come antidoto agli
umori anti-politici ha voluto proporre il nome di tre importanti uomini politici
pisani per altrettante vie della cittadina toscana. Un missino, un comunista e
un democristiano: Niccolai, Giuseppe De Felice e Carlo Ciucci.
«Personalmente -ha detto il consigliere Bedini in una dichiarazione riportata
dal "Tirreno"- ho realizzato un mio piccolo sogno, il sogno di riuscire a far
riconoscere la grandezza politica di Niccolai. Sogno che è sicuramente il più
grande del mio mandato di consigliere. Per una questione di gratitudine. Sono
entrato nella Federazione del MSI la prima volta a cavallo tra il 1988 e il
1989, che è l'anno in cui è morto Niccolai. Sono cresciuto, anche in famiglia,
nel segno di questa grande figura politica, quasi "mitica" per un ragazzino. Poi
l'ho studiato, ho fatto in modo che chi l'aveva conosciuto di persona me ne
parlasse. E oggi sono riuscito a fare qualcosa che sinteticamente simboleggiasse
la mia riconoscenza e la mia ammirazione».
La mozione, un po' a sorpresa, è stata approvata grazie alla solita spaccatura
del centrosinistra. Il PDsi è in gran parte astenuto mentre hanno votato contro
il Partito della Rifondazione comunista, che a Pisa conserva un certo
radicamento, e Sinistra, Ecologia e Libertà (il partito di Nichi Vendola).
Contro l'iniziativa hanno poi tuonato l'Istituto storico della resistenza in
Toscana e la biblioteca intitolata a Franco Serantini, un giovane anarchico che
fu ucciso, in circostanze mai davvero chiarire, durante i disordini scoppiati in
seguito a un presidio convocato dalla sinistra proprio per opporsi a un comizio
in città di Niccolai.
Alberto Giannoni
Condividi
|