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"Secolo d'Italia", 4 febbraio 1977

 

Un impasto di frodi

Beppe Niccolai

 

Il PCI gestisce il potere. Ed esulta. Spagnuolo č sospeso. A Trento due colonnelli e un questore vengono arrestati come dinamitardi. Alla Commissione inquirente due ex ministri vengono messi sotto accusa davanti al Parlamento. Andreotti andrā a testimoniare a Catanzaro.
Per il PCI -come dice Di Giulio su "Rinascita"- č segno di volontā di ricerca della veritā. Ed il merito č del PCI che, insieme alla DC, governa, di fatto.
Bene, ricerchiamo la veritā. E da dove si comincia?
Dai giorni in cui il SID, allora SIFAR, finanziava "l'Avanti!" e l'operazione veniva concordata con il ministro degli Interni Taviani, il Vice-presidente del Consiglio Pietro Nenni e il Capo del SIFAR generale Viggiani?
Dalla morte del colonnello Rocca che. attraverso lo ufficio REI, aveva il compito di far... maturare i socialisti al centro-sinistra?
Ne sapeva qualcosa l'allora ministro della Difesa Giulio Andreotti?
Da dove cominciamo nella ricerca della veritā?
Dal Congresso del PRI di Ravenna dove il SIFAR, su commissione di Forlani, tenta di corrompere i delegati perché votino a favore di La Malfa e del centro-sinistra contro Randolfo Pacciardi?
Da Piazza Fontana? E come mai l'imputato generale Maletti del SID č difeso dall'avvocato socialista manciniano Gullo?
Da Piazza della Loggia? E come mai i guai del giudice Arcai cominciano quando questo magistrato, incaricato di occuparsi del MAR del partigiano Fumagalli, in relazione a quella inchiesta parla con Paolo Emilio Taviani?
Forse la vicenda di Trento ha caratteristiche diverse? Un questore, alti ufficiali: arrestati per una strage fortunatamente mancata.
Ma possibile che agissero cosė, da soli, senza ordini superiori? Anche il questore Molino chiede di essere difeso dal socialista onorevole Ballardini.
Vi ricordate del bandito Giuliano? Uccideva. Ed aveva rapporti ufficiali con ispettori di polizia, con alti ufficiali dei carabinieri. Poi, come č capitato al giovane Esposti, anche a lui viene messo il sasso in bocca. Anche a Giuliano č stato impedito di parlare. Ma la Repubblica Italiana č nata in quella tempera e la sua vita si snoda in vicende che si somigliano.
Ora il PCI ci fa sapere che, finalmente, siamo in marcia verso la veritā.
Ma quale veritā? L'accordo con la DC emulsiona una situazione di ricatti reciproci dove la frode č l'elemento costante della pratica di governo. Il collasso dello Stato č totale. E la prima vittima č la veritā.
Complici DC e PCI.

Giuseppe Niccolai

Inviato da Andrea Biscāro - http://www.ricercando.info