"Secolo d'Italia", 23 febbraio 1977
Il blocco di disordine
Beppe Niccolai
Il disordine.
Dovunque. Esteso. Diffuso. Non sta più in piedi nulla. L'apparato pubblico è al
collasso. Il cittadino disorientato, sfiduciato, plagiato. L'Informazione: al
servizio dei feudatari politici. Apprendisti stregoni. Hanno messo su la
macchina che non riescono più a controllare, se non ricorrendo alla frode.
Scoppiano mille contraddizioni. I limiti della delinquenza sempre più confusi.
Trame rosse e trame nere. Nel rosso c'è il nero, nel nero c'è il rosso. Così
dicono le cronache e le veline del regime.
È che i penitenziari rigurgitano di criminali. Ma anche di politici che il
regime ha gettato nella criminalità dando di sé una immagine corrotta, cinica,
ricattatoria, putrida, da custodi del disordine, non dell'ordine.
La vicenda del petrolieri, non è una rapina? La vicenda delle aste truccate
dell'ANAS, non è una rapina? La vicenda della Lockheed, non è una rapina?
Solo che gli esecutori materiali, anziché esser poveri meridionali costretti ad
emigrazione in condizioni infami, sono ministri, politici di grido, capi
partiti.
Avrebbero dovuto essere spazzati via. Restano. Anzi. Svettano sempre più in
alto. Ci danno lezioni di moralità pubblica, di democrazia. Il PCI li copre, li
protegge, li fa sfilare in passerella. Così come è avvenuto nel convegno delle
Regioni meridionali a Catanzaro. Politici, che sono stati i primi responsabili
del crollo del Mezzogiorno e delle sue laceranti sofferenze, sono sfilati
indenni, leggendoci analisi su quel Meridione che hanno ridotto alla fame. C'è
da difendere la legalità repubblicana, sentenzia il PCI. E protegge ladri,
corrotti e corruttori. E tutti insieme ricattano il Paese. Strumentalizzando
«rossi» e «neri» e facendo sì, come è accaduto per la vicenda di Lama
all'Università di Roma, che tutto si dipinga in nero. Slamo tutti fascisti.
Ed ecco le parole d'ordine: unità, arco costituzionale, forze democratiche,
ordine democratico. Chi obietta, chi dissente, chi intende chiedere spiegazioni,
emarginato. Razzialmente. Come fascista.
Nasce un nuovo «blocco d'ordine». I responsabili del disordine e dell'anarchia
non se ne vanno. Restano. E per restare, chiamano il gendarme: il PCI.
Il regime nasce. La costituzione muore.
Giuseppe Niccolai
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