"Secolo d'Italia", 18 marzo 1977
Il loro disordine
Beppe Niccolai
Il quadro politico era a pezzi. Il PSI contestato all'interno per la mancata
incriminazione di Rumor. L'impennata di Moro sulla vicenda Lockheed aveva
irritato I comunisti, ancora traumatizzati dalle botte prese all'Università di
Roma. I sindacati sotto accusa. I laici inesistenti. Uno sfacelo. Un disastro.
Ed ecco le violenze di Bologna e di Roma. Il cacio sui maccheroni. Una gara
nell'esprimere condanne: teppisti, violenti, diciannovisti, squadristi,
delinquenti comuni. Hanno la meglio i comunisti. «Quando lo Stato democratico è
in guerra. il dovere è di solidarizzare», afferma il sindaco di Bologna. Gli
atti di stima verso polizia e carabinieri si sprecano. Amendola se la prende con
i sindacati. «Sono i sindacati che hanno privilegiato gli occupati a danno dei
disoccupati. Sono loro che hanno dato vita ai disperati», esclama. Tutti
concordi con Cossiga: useremo carri armati, autoblindo, stati d'assedio.
Distruggeremo le Università. L'ordine democratico sarà ripristinato.
Pare di sognare. Ma questa classe dirigente, che ora fa la predica, cosa ha
insegnato in questi trenta anni ai giovani «teppisti»?
Intorno a quali «valori» ha chiamato i giovani ad innalzare una società più
giusta? La famiglia? È da buttare. La Patria? È da distruggere. La religione? Un
inganno. Il dovere? È per i fessi. Lo studio? Non serve.
Guarda giovane, come è bella la vita! Le cose, gli oggetti: ecco che cosa conta!
Più luccicano dalle vetrine e più il desiderio di possederli si fa struggente.
Le auto, le moto, i giubbotti di pelle, e correre, correre. Pazzescamente. Sulle
autostrade di Mancini e di Agnelli. Fino a morirne.
Questa si che è vita! Il denaro? Ma si può trovare in tanti modi; anche facili.
Se sei furbo, se sai parlare difficile, mettiti in politica. Scegli i partiti
del successo, dell'«arco costituzionale». Non ti mancherà il modo di fare
denari, senza bisogno di calzamaglia e di mitra. Petrolio, ANAS, Lockheed. INGIC,
banane, tabacchi.
Se la politica non è per te, tenta: mettiti a fare il bandito. Dopo tutto è
romantico. Cinema, stampa, televisione ti esalteranno. Vallanzasca: ecco il
simbolo!
Benessere. Oggetti. Denaro. E il massacro di tutto il resto: Patria, famiglia,
religione, sacrificio, dovere. Perfino la madre. Infatti: che serve la madre?
Tutto nella pattumiera.
Par trenta anni questo è stato il «credo» della classe politica. E dopo Bologna
e Roma, la classe politica fa il processo. Vi schiacceremo. Ci volete togliere
la poltrona? Manderemo le autoblinde. L'ordine sarà ristabilito.
L'ordine? Quale ordine? E quali contenuti, a questo ordine?
Presto detto: disordine. Avanti giovani! Ancora scontri, violenze, sangue.
Azzuffatevi con altri figli del popolo in divisa. Ammazzatevi. C'è bisogno di
questo. Il regime lo esige. Lo pretende. I partiti dell'«arco costituzionale» ne
hanno bisogno. Per ripristinare, sul sangue versato, il loro disordine.
Giuseppe Niccolai
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