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"Secolo d'Italia", 13 luglio 1977


Come nell’Est

Beppe Niccolai


Nella Germania comunista il partito nazista è ufficialmente rappresentato in Parlamento. Si chiama partito nazionale democratico tedesco. La sua sigla è NDPD:
Nel libro "la Repubblica democratica tedesca si presenta", stampato nella Germania comunista, nel capitolo "partiti politici e organizzazioni di massa", a proposito del NDPD è detto: «il partito NDPD fu fondato il 25-5-48. In esso sono organizzati ex-iscritti al partito nazista ed ex-ufficiali dell'esercito hitleriano che hanno tratto il giusto insegnamento dal loro passato».
Gli altri partiti sono: il partito-guida nella società e nello Stato, nato dalla unificazione del partito comunista e di quello social-democratico, la SED; l'Unione Cristiano Democratica (CDU) che raccoglie i cittadini di fede cattolica e altre comunità religiose «che si riconoscono nel socialismo»; il Partito liberal-democratico tedesco (LDPD) che raccoglie strati della borghesia tedesca e intellettuali professanti, afferma il libro citato, idee rivoluzionarie e democratiche sulla base dell'ordinamento socialista; infine il partito democratico tedesco dei contadini (DBD) che «si riconosce nelle tradizioni rivoluzionarie dei contadini tedeschi e lotta per lo sviluppo di una moderna agricoltura socialista».
Come opera «l'arco costituzionale» nella Germania comunista?
Fateci caso: opera presso a poco come sta operando in Italia. Ispiratore il partito-principe, il partito-guida, la SED. La SED, è detto nel libro, «attraverso l'attività dei suoi iscritti in tutti i settori della vita sociale si lega strettamente alle masse popolari e le conquista con un lavoro di convinzione amichevole, paziente, e perseverante. Abilita i cittadini a prendere parte alla direzione della società e a riconoscere gli indirizzi fondamentali dello sviluppo come passi oggettivi e necessari per la vittoria del socialismo. Quale partito fornito della scienza della regolarità di sviluppo, esso è in grado di dirigere con precisione scientifica lo sviluppo della società socialista nel suo insieme. Attraverso la sua attività teorica, politica ideologica e organizzativa la SED crea le basi per la cosciente azione sociale dei cittadini, dei loro organi statali e organizzazioni sociali».
La SED, questa nuova Chiesa-rossa, convince tutti. E nazisti, cattolici, contadini, intellettuali, borghesi, artigiani, commercianti, «con la luce e nella luce» della SED «cooperano ai compiti da risolvere». Il comunismo, insomma, nella Germania democratica assegna, come la FIAT alle fabbriche dell'indotto, un ruolo ai propri interlocutori, ruolo che deve essere svolto secondo gli indirizzi dettati dal partito guida.
E al momento della scelta elettorale che accade? Presto detto. Tutti i partiti confluiscono nel Blocco del Popolo e il gioco fatto.
State a sentire come il libro citato spiega in che consista questa «politica di blocco».
«La caratteristica di questa politica di blocco sta nel fatto che tutti i partiti compiono insieme sforzi comuni e tutti i passi importanti per l'ulteriore sviluppo dei rapporti sociali e ne condividono insieme le responsabilità».
Fermiamoci un momento. Forse si sta facendo qualcosa di diverso con la l'operazione Berlinguer (il partito guida)-Moro-Andreotti, operazione che ha portato a stendere un programma comune, programma che i partiti dell'arco costituzionale si sono impegnati a portare innanzi?
Ma andiamo avanti. Nella Repubblica Democratica Tedesca, è detto nel libro, esistono «le Commissioni del blocco democratico dove partiti e organizzazioni di massa sottopongono le loro opinioni e proposte. Qui (avverte il libro) vennero sempre discusse tutte le questioni più importanti dello sviluppo statale e sociale e (state a sentire! - N.d.R.) approvate secondo il principio dell'unanimità. A causa di questa concordanza nella RDT non esiste opposizione. Questa si rivolgerebbe solo contro gli interessi comuni, pertanto è impensabile».
Diremo che in Italia non si è ancora giunti a tanto, ma alle Commissioni che decidono all'unanimità ci siamo: al partito egemone e guida che indirizza decisioni, programmi e leggi (alle quali gli altri si sottomettono) ci siamo; al tentativo di far sparire l'opposizione e sostituire, in Parlamento, alla maggioranza-opposizione la politica del blocco cosiddetto popolare, ci siamo. Vogliamo dire che la Costituzione del 1948, una carta garantista, non esiste più in Italia; è stata travolta al suo posto, passo per passo, come afferma Moro, si sta sostituendo uno Stato socialista dello stampo quelli che... allietano i Paesi dell'Est europeo.
Questa è la situazione. La libertà se ne va. La partecipazione è fasulla. Piove dall'alto. Con le parole d'ordine che plagiano, intimidiscono il cittadino. L'informazione è comunista. La stampa è comunista. La Scuola è comunista. L'università è comunista. Il Comune è comunista. La Regione è comunista. La società civile, grazie alla viltà democristiana, i stata catturata dal comunismo.
Partita perduta?
No. Perché una opposizione c'è. Si chiama MSI. Con essa si devono fare i conti. Checché ne pensino i vili, i rassegnati, i venduti.
 

Giuseppe Niccolai

Inviato da Andrea Biscàro - http://www.ricercando.info