FRAMMENTI

da     http://www.facebook.com/notes/filippo-bedini/una-via-per-beppe-niccolai-nella-sua-citt%C3%A0-giustizia-%C3%A8-fatta/544337352254169

 

Una via per Beppe Niccolai nella sua città. Giustizia è fatta!

 

Filippo Bedini (10 aprile 2013)     

 

Dalla prima pagina del Machiavelli, numero 4 - anno XXII dell'Aprile 1975, una vecchia lettera, comparsa anche su "La Nazione" il 6-XI-1963, nella quale Beppe Niccolai indica i "Princìpi a cui resto fedele":

 

 

«Sono politicamente un nullatenente. Non ho alcuno strumento di pressione che possa piegare alla bontà delle mie tesi l'opinione pubblica. Non sono in grado di distribuire nemmeno il più insignificante posticino. Io posso solo invocare chiarezza, parlare con lealtà, appellarmi al cuore e all'animo dei miei concittadini».

 

COMUNICATO STAMPA

Comune di Pisa

 

Oggetto: intitolazione di una strada di Pisa a De Felice, Ciucci e Niccolai

 

Dichiarazione Consigliere Filippo Bedini, primo firmatario della mozione (elaborata insieme a Capecchi e Mancini, sottoscritta da altri Consiglieri).

 

«In una stagione nella quale la parola "politica" e, soprattutto gli uomini che alla "Politica" dedicano la loro vita, sono ingiustamente nel mirino di una parte dell'opinione pubblica, sempre pronta a dirne male senza distinguere con attenzione, ho voluto dimostrare concretamente che c'è chi sa riconoscere i meriti di chi, occupandosi di politica, tanto bene ha saputo fare per Pisa.

Detesto il sentimento superficiale e grossolano che oggi viene definito "antipolitica". L'antipolitica è pericolosissima. E sbagliata. È importante richiamare come esempi positivi di "buona Politica", utili a imparare, figure che hanno dedicato la vita alla ricerca del bene comune della propria città, in maniera appassionata e disinteressata.

Ciucci, De Felice e Niccolai incarnano questa positività. Sono felice per l'approvazione della mozione: si tratta di tre pisani che hanno insegnato la politica con la "P" maiuscola».

«Personalmente poi -conclude Bedini- ho realizzato un mio piccolo sogno, il sogno di riuscire a far riconoscere la grandezza politica di Niccolai. Sogno che è sicuramente il più grande del mio mandato di Consigliere. Per una questione di gratitudine. Sono entrato nella Federazione del MSI la prima volta a cavallo tra il 1988 e il 1989, che è l'anno in cui è morto Niccolai. Sono cresciuto, anche in famiglia, nel segno di questa grande figura politica, quasi "mitica" per un ragazzino. Poi l'ho studiato, ho fatto in modo che chi l'aveva conosciuto di persona me ne parlasse. E oggi sono riuscito a fare qualcosa che sinteticamente simboleggiasse la mia riconoscenza e la mia ammirazione».

«Ricordo le parole scritte dall'amico Marcello Veneziani nel ventennale della morte di Beppe: "Uno così chi può ricordarlo oggi? Nessuno, né a destra né a sinistra e nemmeno al centro, tra gli antifascisti o tra i moderati. Non si può ricordare uno spirito trasversale in epoca di bipolarismo marziale. Ma proprio per questo Beppe merita di essere raccontato, come un limpido marziano che visse nell'era ideologica integrale, il Novecento, assorbendo le sue passioni ma non i suoi livori. Niccolai morì a Pisa (dove era nato il 26 novembre del '20) il 31 ottobre di vent'anni fa, ovvero nove giorni prima che cambiasse il mondo, col Muro crollato e poi la caduta del comunismo".

Sembrava impossibile, dopo i molti tentativi fatti a vari livelli nelle diverse Istituzioni cittadine, che a Pisa, nella sua città, Niccolai potesse essere degnamente ricordato, celebrato e onorato per il suo servizio, la sua onestà e il suo esempio.

Ci siamo riusciti. Giustizia è fatta!».

 

Filippo Bedini     

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