"Pagine Libere", n°
10, anno IX, ottobre 1989
Eresia e
Società
Eresia e serietà raramente vanno d'accordo. Se trovi lo
spirito critico non trovi la passione ideale. Se trovi il gusto della cultura e
dell'intelligenza non trovi la fedeltà ma il dubbio. Se trovi l'esercizio
ironico e pungente dell'eresia non trovi la vocazione alla militanza,
all'appartenenza ad una comunità, ad un movimento, ad un'idea.
Uno di quelli,
assai rari, in cui le due facce coabitavano con felice irruenza fu Berto Ricci.
Un altro è stato Beppe Niccolai, che ci ha lasciato il 31 ottobre scorso.
Raro,
rarissimo vedere tanto spirito eretico di servizio di tanta passione ideale,
tanto esercizio del dubbio e della critica al servizio di un vibrante amore per
la verità, e di un alto senso morale, tanta voglia trasgressiva in un uomo che
conservava ben salda, da quarant'anni e più, la stessa bandiera conficcata nel
cuore.
Fa male costringersi a rinunciare a Beppe Niccolai. Fa male vedere che
quando si diradano le altezze più si notano intorno le bassezze.
Inutile
dilungarsi, fuori ci sono le iene della retorica, dell'affetto, della
partecipazione commossa in agguato. Torneremo a parlare di Niccolai, di lui
pubblicheremo alcune sue pagine significative. "Rosso e nero", la sua
rubrica che gli chiedemmo di ripristinare per "Pagine Libere";
"Rosso e nero", l'orizzonte cromatico della sua passione intellettuale
e politica, non si spegnerà.
Quel "L'Eco della Versilia" risuonerà
ancora. In altri modi, in altre sembianze, in altri contesti, seguiterà la sua
strada. Beppe Niccolai era uno dei nostri.
Marcello Veneziani
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